Criteri di valutazione per l’edilizia sostenibile
Negli ultimi anni l’edilizia sostenibile, chiamata anche bioedilizia o edilizia naturale, sta avendo uno sviluppo crescente grazie ad un approccio sempre più responsabile da parte degli addetti ai lavori e dei cittadini. Anche in campo edile, come in molti altri settori, si sta sviluppando sempre più una coscienza etica volta alla realizzazione di costruzioni, pubbliche e private, meno impattanti possibile a livello ambientale.
Affinché una costruzione abbia un basso impatto ambientale e sia considerata sostenibile infatti, è necessario che questa risponda a tutta una serie di criteri quali l’utilizzo di determinati materiali, l’impiego di soluzioni tecnologiche – legate ad esempio alla produzione di energia elettrica e acqua – che portino un risparmio di energia e una diminuzione nelle emissioni inquinanti e, più in generale, legate alla qualità della vita di chi ci deve abitare.
D’altra parte l’adozione di un’edilizia sostenibile sta diventando sempre più una necessità anziché una scelta, ecco perché è importante conoscere quali sono i criteri di valutazione per la determinazione di un’edilizia sostenibile ed efficiente, che non solo abbia un basso impatto sull’ambiente circostante e rispetti l’identità storica del luogo in cui sorge, ma che al tempo stesso preservi la salute di chi vi abita e delle generazioni future.
Per valutare dunque se una soluzione edile sia sostenibile, vengono utilizzati solitamente alcuni metodi di valutazione universalmente riconosciuti: si tratta della Valutazione del Ciclo di Vita (detta anche LCA), dell’Ecolabel Europeo per gli edifici e, in ultimo, dell’Environmental Product Declaration (il cosiddetto EPD).
Il primo criterio di valutazione, ovvero l’LCA, è un elemento che permette di misurare – nell’arco di un intero ciclo di vita – l’impatto ambientale ed energetico di quella specifica costruzione edilizia, rispondendo così alle domande circa il suo consumo energetico e di materie prime, considerando anche le possibili emissioni inquinanti.
L’Ecolabel Europeo e l’EPD sono invece due specifici metodi utilizzati per classificare l’eco-compatibilità delle costruzioni edilizie da un punto di vista scientifico, utilizzando criteri condivisi e universalmente riconosciuti.