Il teorema dell’angolo: ossessione degli architetti
In ambito architettonico si sente spesso parlare del cosiddetto “Teorema dell’Angolo”, una sorta di ossessione per la perfezione dell’estetica strutturale e per il riempimento dei “vuoti urbani” che sembra interessare molti architetti.
Sostanzialmente il teorema dell’angolo riguarda il senso estetico degli architetti che, trovandosi di fronte un angolo “non risolto”, ovvero una costruzione ad angolo seguita da un “vuoto” strutturale in ambito urbano, sentono di doverlo riempire con un edificio o un’altra soluzione considerata dal loro punto di vista “dignitosa”.
In realtà il Teorema dell’Angolo non è un’invenzione recente, anzi l’attenzione posta agli angoli durante la creazione di strutture architettoniche e costruzioni è un elemento che affonda le sue radici nell’antichità; in passato si dava grande rilevanza alla presenza degli angoli e alla loro risoluzione estetica ed architettonica, mentre in epoca moderna ci si è soffermati sempre di più sulla ricerca di soluzioni alternative, a volte anche molto creative.
In epoca contemporanea però, questa attenzione è andata leggermente scemando anche se la questione degli angoli resta comunque un problema per la maggior parte degli architetti per i quali quello del Teorema dell’Angolo resta una vera ossessione.
Facendo una breve digressione possiamo infatti classificare la questione dell’angolo, in architettura, secondo tre livelli geometrici di intendere l’angolo: quello solido, quello piano e la linea, ovvero intendere l’angolo come bordo di un volume, come appartenente ad un piano o come una semplice linea. Per capire le differenze tra le varie concezioni architettoniche dell’angolo si possono prendere in esame alcuni lavori del Rinascimento – come quelli del Brunelleschi – e alcuni esempi invece dei primi secoli del Novecento.
Ad oggi in realtà il Teorema dell’Angolo esiste ancora, ma viene preso in carico in modo differente dagli architetti perché non sempre gli spazi vuoti vanno considerati come realmente vuoti o bisognosi di ulteriori costruzioni, anzi. Nelle città moderne molto spesso questi spazi possono essere recuperati in modo creativo ed eco-sostenibile, dando maggiore spazio al verde con la creazione di angoli green all’interno delle città, piccole oasi di pace dove godersi un po’ di natura, anche con i propri bambini o amici animali.